Questo sono io, giusto qualche anno fa.
Già allora amavo trascorrere le mie giornate vicino al mare, con la mia famiglia.
Col senno di poi, in fondo, dopo tanti viaggi ed esperienze, sono tornato là dove tutto è cominciato, nei luoghi felici della mia infanzia e vicino alle persone per me più importanti.
Ma andiamo per gradi.
Per comprendere il mio lavoro ed il mio impegno, credo sia importante raccontare più puntualmente qualcosa delle mie origini e del percorso che mi ha portato fin qui.
Ritengo sia importante per me presentarmi, metterci la faccia e perché no, mostrare un po’ d’orgoglio per quanto realizzato fin ora e per quel che spero di concretizzare nel prossimo futuro.
Ultimato il diploma in ragioneria, ho perfezionato i miei studi con una Laurea in Economia e Marketing presso Università degli Studi di Parma ed un Master of Business Administration in Marketing Management & Operation Management, presso la Business School de “Il Sole 24 Ore” di Milano.
Tra Parma e Milano, ma anche all’estero, per studio e lavoro, ho trascorso circa 8 anni della mia vita. Anni essenziali, decisivi.
Proprio questi anni lontano da casa sono stati l’occasione per conoscere da vicino il know how di realtà produttive imprenditoriali d’avanguardia – come lo stage di quasi 2 anni per la Metro Cash&Carry Italia – ed il funzionamento di città moderne, grandi, efficienti, ricche di prospettive.
E più crescevo in questi contesti e più pensavo a quanto utili potessero essere queste competenze nella mia bella Taranto.
Per alcuni la mia scelta di tornare in Puglia è sembrata una piccola pazzia ma io, anche a distanza di 10 anni da quella decisione, continuo a crederci fermamente. Anzi, ogni volta che posso, difendo questa scelta ed invito chi può a fare altrettanto. Bisogna avere il coraggio di rientrare al Sud. Bisogna avere il coraggio di rientrare a Taranto!
Questa città è diventata ambiziosa e le opportunità per i giovani sono tante anche qui. In più, la qualità della vita ed i ritmi della quotidianità sono migliori di quanto non si pensi.
Proprio in una terra così “bisognosa” di rivalsa ed opportunità, le buone idee possono avere ancor più successo che altrove.
Dobbiamo e possiamo essere noi stessi imprenditori della nostra fortuna e promotori del benessere della nostra città.
Spero davvero che la mia esperienza, il mio esempio, e magari anche il mio successo concreto in alcune operazioni imprenditoriali, possano incoraggiare tanti altri giovani che – come me – possono voler fare la propria parte, rientrare nella terra delle proprie origini e costruire qui nuove radici, diventando parte di una rinascita già in atto.
Questa mia visione non è un’utopia. Dobbiamo lavorarci, SI PUO’ FARE!
Vogliamo parlare del cambio generazionale così dibattuto? Tornando a Taranto mi sono dedicato all’azienda di famiglia, a quella che oggi è la Lavanderia Industriale Fanelli, offrendo le mie competenze al servizio dell’impresa come General Manager, per rinnovare, modernizzare ed espandere il business in tutta la regione.
Lavorare a stretto contatto con i miei genitori, oltre che con tanti fidati collaboratori, mi dà ogni giorno la consapevolezza di quanto siano importanti le giuste risorse umane e la loro valorizzazione per il successo di un’impresa.
Confronti e scontri non mancano certo, ma è anche grazie a questi che tutto funziona sempre meglio e si cresce.
Il mio ritorno alle radici, oltre che all’impresa di famiglia, e un riavvicinamento ai più cari affetti, ha voluto dire anche il riprendere a pieno le mie passioni legate al mare ed alla nautica.
Taranto può essere a volte criticata per i suoi mille problemi, ma credo nessuno possa negare quanto la bellezza del nostro mare sappia rimetterci in pace col mondo e con noi stessi.
Quanto mi è potuto mancare il mare di Taranto negli anni trascorsi lontano!
Ed è per me motivo di grande soddisfazione l’aver potuto trasformare la mia passione per le barche e la navigazione in un nuovo business legato al turismo ed alla riscoperta della Taranto Capitale di Mare che tanto amo e che desidero far apprezzare a tutti i nostri visitatori.
Esperienza anche questa del noleggio, foriera di soddisfazioni e confronto costante con turisti d’ogni parte del mondo ai quali, con piacere, consiglio e mostro gli splendori del mio territorio,
tutti da vivere e da assaporare.
Una Taranto da riscoprire, da vivere e valorizzare. In questa direzione vanno le mie scelte professionali e di vita, sempre più strettamente legate tra loro. Progetti ancora in cantiere, che richiederanno tempo e risorse ma che – sono certo – mi aiuteranno, tassello dopo tassello, a comporre al meglio la mia visione, per un futuro migliore, per alternative concrete, coscienziose, sostenibili, integrate col territorio e pensate per costruire un benessere condiviso.
In questa direzione la mia scelta di partecipare al bando per le Case a 1 euro, opportunità offerta in modo lungimirante dal Comune di Taranto per ripopolare la Città Vecchia (luogo del cuore, dove vivevano i miei nonni) e la mia voglia d’investire qui, e non altrove, perché so che questa città ha tanto da offrire e può essere sede d’enormi opportunità.
Una città ricca di tradizioni secolari, inestimabili, una storia millenaria prestigiosa ed un cuore grande.
Qui ho scelto di fare impresa, riprendendo le redini della storica Centrale del Latte, conciliando tradizione ed innovazione ed offrendo un alternativa industriale ecosostenibile e di valore della quale i miei concittadini potranno – spero – essere fieri.
Qui ho scelto di vivere, nel cuore dell’isola madre.
La mia terra ha voglia di rialzare la testa con fierezza ed io non vedo l’ora d’ammirare Taranto in tutto il suo splendore, troppo a lungo annebbiato da un cielo di problemi. Con infinito orgoglio ricopro il ruolo di Vice-Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria a Taranto, consigliere della sezione Industrie Alimentari, del Turismo e della Cultura, con delega ai tavoli nazionali. Un ruolo che mi consente d’essere direttamente in contatto col tessuto produttivo imprenditoriale di Taranto e della regione Puglia, aggiornato costantemente sui progetti in atto. Un ruolo anche da vivere con senso di responsabilità perché siamo in prima linea e dobbiamo saper sostenere le attività presenti ma anche essere portatori del cambiamento.